Wolf Totem, a Milano la prima sfilata

a fashion week di Shanghai gode di ottima salute e diventa un appuntamento sempre più importante per la moda uomo, donna e persino bambino (si veda Il Sole 24 Ore del 18 aprile).

Ma per il debutto in passerella con la collezione più completa finora pensata dal direttore creativo Colin Jian, il brand cinese di casualwear maschile Wolf Totem ha puntato su Milano. Poco importa se i giapponesi, volendo farsi conoscere in Europa, in passato scelsero soprattutto la Francia. I tempi sono cambiati, sembra dire Zhou Shaoxiong, fondatore e presidente di Septwolves, il gruppo che ha in portafoglio Wolf Totem.

«Milano è la capitale globale della moda e attrae trendsetter da tutto il mondo in occasione di ogni fashion week – spiega l’imprenditore cinese –. Abbiamo deciso di lanciare qui la collezione primavera-estate 2018 di Wolf Totem nella speranza che questi trendsetter imparino a conoscere il nostro brand e… se ne innamorino». La Greater China è stata negli anni scorsi il motore della crescita dell’alto di gamma, salvo rallentare a partire dal 2016. Ma l’interesse è tornato, come dimostrano i conti semestrali dei gruppi francesi Lvmh e Kering e di aziende italiane come Moncler, Brunello Cucinelli, Ferragamo pubblicati nelle scorse settimane. Non solo: con la crescita della classe media, ci sarà sempre più spazio per marchi di lusso accessibile, specie italiani e americani. I cinesi però vogliono comprare e vendere in Italia: da qui la scelta di Zhou Shaoxiong per lo sviluppo di Wolf Totem.

«L’italianità è un elemento cardine e distintivo del brand: concept, management e ispirazione di Wolf Totem sono 100% italiani – spiega l’imprenditore cinese –. Inoltre utilizziamo da sempre i migliori tessuti italiani e la distribuzione nel mercato internazionale è interamente gestita dallo showroom Studiozeta di Milano. Mancava solo la sfilata!».

Il nome completo del gruppo di Zhou Shaoxiong è Fujian Septwolves Industrial e ha chiuso il 2016 con un fatturato di circa 350 milioni di euro. Il brand principale è Septwolves, anch’esso specializzato, come Wolf Totem, nel segmento maschile: nato nel 1990, in Cina ha oltre 2mila punti vendita, tra negozi diretti e in franchising. L’espansione all’estero è iniziata nel 1993 e nei prossimi anni il focus sarà soprattutto sull’Europa, sia per Septwolves sia per Wolf Totem, che ha un target più giovane e cosmopolita.

«Lavoro benissimo con gli italiani, credo che ci siano molte affinità tra i nostri popoli e le rispettive culture. Certo, a volte da entrambe le parti ci sono alcuni preconcetti o idee sbagliate – aggiunge il fondatore di Septwolves –. La moda serve anche a questo, specie nell’era digitale. Nessun marchio si rivolge più solo a un mercato, a una cultura. Penso che, specie tra i Millennials, i riferimenti per lo stile siano molto fluidi, persino in termine di gender».

In Cina ancora più che negli Stati Uniti o in Europa, è indispensabile per un marchio avere dalla sua parte i giusti influencer e celeb del mondo dello spettacolo e la maggior parte del marketing e della comunicazione avviene su internet. Zhou Shaoxiong sa che in Europa non è esattamente così, ma pensa che le cose stiano andando, velocemente, verso il modello asiatico. «Abbiamo una piattaforma interna per l’e-commerce e spazi dedicati sui grandi portali Jd.com e TMall.com. Poi ci sono i team dedicati ai social network. Un modello che vorremmo esportare in Europa».

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